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Storia della sezione di Firenze

Labaro A.N.E.I Sezione Firenze

La Sezione A.N.E.I. di Firenze fu costituita nel primo dopoguerra.
Un evento significativo nella storia della sezione di Firenze è rappresentato dall’iniziativa intrapresa nel 1982 da un gruppo di soci e dall’allora Presidente – gen. Giovanni Rossi – di raccogliere fra i reduci toscani dalla prigionia in Germania una serie di testimonianze per farne una pubblicazione. Venne costituito un Comitato toscano di ricerca e documentazione presieduto da un noto storico della letteratura italiana, Carmelo Cappuccio, e sul giornale «La Nazione» fu pubblicato un avviso per informare gli ex internati dell’iniziativa e invitarli a fornire la propria testimonianza scritta. Da tutta la Toscana giunsero memorie, diari, storie della prigionia, parte delle quali fu pubblicata nel volume Resistenza senz’armi, Firenze, Le Monnier, 1° ed. 1984, 2° ed. 1988. Nella seconda edizione fu pubblicato anche un primo e  lungo elenco di militari toscani caduti nei Lager nazisti. Si può affermare che dopo un periodo di oblio, nel quale la sola Resistenza riconosciuta era stata quella armata, i due volumi promossi dalla sezione ANEI di Firenze servirono indubbiamente ad attirare l’attenzione sulla vicenda degli IMI.

I Soci

A partire dal 2000 si è avuta una naturale riduzione del numero dei soci sia per l’età avanzata, che non consentiva loro più di partecipare alla vita sociale, sia purtroppo per varie scomparse. La sezione di Firenze era anche confederazione di sezioni di altre località, ma a poco a poco era rimasta solo la sezione di Tavarnelle.

Ciò ha comportato nel 2013 una sospensione delle principali attività della Sezione, anche se durante tale periodo è stata sempre presente alle cerimonie più importanti in quanto  gestita dall’allora presidente Dino Vittori. Dal 2016 la Sezione ha ripreso la propria attività procedendo all’avvicinamento di parenti di ex IMI  nell’ottica dello statuto nuovo in fieri che è entrato in vigore nel 2018.

Giovanni Rossi, generale, un grande presidente dell’ANEI Toscana scomparso nel 1998

Giovanni Rossi ha presieduto l’allora Federazione Toscana di sezioni ANEI che si era costituita nel dopoguerra, unitamente a quella fiorentina della quale è stato presidente fino al 1992, quando gli succedette Primetto Mannini che restò in carica fino alla sua scomparsa nel 1996.Notizia che si evince da due registri di verbali delle assemblee e dei consigli, scritti a mano, dai quali risultano alcuni particolari indicati.

Nello stesso 1996 fu eletto presidente Dino Vittori che restò in carica fino al 2016. In tale anno fu ricostituita sulla precedente la nuova ANEI e affidata la presidenza a Marco Grassi. Con Grassi inizia il nuovo corso dell’Associazione, in quanto nel 2018 sono apportate fondamentali modifiche allo Statuto che ammette come soci anche i parenti e i simpatizzanti degli IMI.

Giovanni Rossi, nato a Chieti il 14.07.1916, frequentò la Regia Accademia di Artiglieria e Genio nel 1936. Durante la seconda guerra mondiale fu destinato al fronte greco-albanese. Dopo l’8 settembre fu preso prigioniero dalle truppe tedesche e deportato in Germania. Si trovava nel Lager di Wietzendorf, dove trascorse la sua prigionia, al momento della Liberazione e rientrò in Italia i primi di agosto del 1945.

Sulle capacità organizzative e dinamismo del generale Rossi occorrerebbe soffermarsi e considerare che trovò fondi per le mostre e le pubblicazioni che promosse e che , una volta andato in pensione, si iscrisse alla facoltà di Economia e Commercio conseguendo la laurea in Economia agraria. Non solo, ma svolse anche le funzioni di assistente volontario presso la stessa Facoltà di Firenze.

Dino Vittori, il presidente lungimirante che ha assicurato continuità alla sezione fiorentina.

Dino Vittori ha continuato, l’attività di rappresentanza della sezione quando era rimasto ormai solo preoccupandosi di annotare nel repertorio del consiglio le cose più importanti. La sua attività più significativa fu quella nei confronti delle scuole, facilitata dal fatto di aver svolto la professione di maestro in quanto, dopo la guerra, era assai difficile iniziare  o riprendere gli studi universitari anche a causa dei vari anni perduti (cfr la recente pubblicazione di L. Collacchioni,Dino Vittori dalla resistenza senz’armi all’impegno associativo, Roma, Tab srl, 2020).

Dino Vittori, sottotenente del 55° Reggimento di fanteria divisione Marche, dopo esser stato a lungo a Dubrovnik, Sarajevo e Mostar, l’8 settembre si trovava a Kravica con il suo reparto dove fu catturato dai tedeschi. Trasportato direttamente a Wietzendorf il 27 settembre, dopo il secondo rifiuto a collaborare, fu trasportato di nuovo verso Oriente, in Polonia, nel campo di Benjaminowo, dove arrivò a metà ottobre. A seguito dell’avanzata dei sovietici, nel marzo del 1944,fu trasferito a Sandbostel e qui restò fino alla liberazione, effettuata dagli inglesi il 5 maggio del 1945.

A Vittori si devono anche i tre cippi in memoria degli iMI di Firenze. Uno al cimitero di Trespiano, uno in piazza caduti nei Lager, il terzo nel Giardino dei Giusti (Orticultura). Sono in atto ricerche in merito.

Dino Vittori si è spento all’età di centouno anni nel 2021.

Dal 2016 al 2020 fu Presidente Marco Grassi successivamente dal 2020 fino ad oggi Mauro Perini.

Nel 2018 viene eletto Orlando Materassi come Presidente A.N.E.I Nazionale.

La consegna del “Ponte Mediceo” , la massima onorificenza
del Comune di Pontassieve del 25 gennaio 2022 a Orlando Materassi