L’articolo 1, commi 1271 – 1276, della legge finanziaria per l’anno 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296) ha previsto la concessione di una medaglia d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale, che abbiano titolo per presentare l’istanza di riconoscimento dello status di lavoratore coatto, nonché ai familiari dei deceduti.
Il legislatore italiano, dopo aver sancito che “La Repubblica italiana riconosce a titolo di risarcimento soprattutto morale il sacrificio dei propri cittadini deportati ed internati nei lager nazisti nell’ultimo conflitto mondiale”, ha individuato nella medaglia d’onore un opportuno riconoscimento simbolico..
La legge ha inoltre stabilito che, al fine di individuare gli aventi diritto al riconoscimento, fosse istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, un Comitato, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri o da un suo delegato, costituito dai rappresentanti dei Ministeri della Difesa, degli Affari esteri, dell’Interno e dell’Economia e delle Finanze, dell’Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall’internamento e dalla guerra di liberazione (ANRP) , nonché da un rappresentante dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).
Per la formulazione delle istanze di concessione delle medaglie d’onore da parte degli interessati occorre fare riferimento ad una apposita modulistica ed è possibile conoscere lo stato dell’iter di ogni istanza tramite opportune interrogazioni alla specifica banca dati creata – presso il Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – per la classificazione e gestione delle istanze pervenute.
La concessione della medaglia d’onore agli aventi diritto è formalizzata con l’emanazione di appositi Decreti del Presidente della Repubblica, che, negli elenchi allegati, riportano i nominativi degli insigniti.
Le medaglie d’onore, coniate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato sono inviate alle Prefetture competenti per territorio per la relativa consegna.
Le cerimonie sono organizzate in sede locale il giorno 27 gennaio di ogni anno, in occasione della commemorazione della “Giornata della Memoria”, mentre nello stesso giorno, al Palazzo del Quirinale, si svolge una celebrazione a livello nazionale.
Le stesse Prefetture possono procedere alla consegna anche in data diversa, al fine di soddisfare con maggiore frequenza le aspettative degli interessati.
GLI AVENTI DIRITTO
(valori arrotondati come ordini di grandezza)
CIVILI
– Internati civili, (<2700) già all’estero all’8 settembre, non optanti: diplomatici, funzionari, familiari, ecc.
– Lavoratori civili rastrellati in Italia (diverse decine di migliaia): operai, minatori, ecc. immessi tra i lavoratori civili emigrati volontariamente prima e dopo l’8 settembre
– Deportati politici in KZ (32.000) di cui: >14.000 partigiani (catturati senz’armi), <18.000 politici (e scioperanti rastrellati)
– Deportati razziali in KZ (8000) di cui: 7500 ebrei italiani e di Rodi (francesi e greci esclusi), >100 Jeova e <500 zingari
CIVILI MILITARIZZATI
– Civili militarizzati (900) tecnici, postelegrafonici, ecc., internati con gli IMI
MILITARI
– Deportati militari in KZ, AEL, Straflager (<4000 smilitarizzati) da Italia di cui: <1900 carcerati di Peschiera, <300 ufficiali antifascisti rastrellati, <200 carabinieri di Rodi e 1600 IMI (fissi e transitati)
– Truppa IMI (600.000) destinati e obbligati al lavoro prima della “civilizzazione” (20 luglio 1944)
– IMI non lavoratori nei Lager alla liberazione (15.000) di cui: ancora nei Lager 9000 ufficiali renitenti (destinati ma non avviati al lavoro per fine guerra), 2500 ufficiali superiori e anziani, 1500 ufficiali e soldati inabili, malati, inaffidabili, 1000 sanitari e cappellani e 1000 ordinanze dei Lager
– IMI dei Bau-Btl lavoratori alla liberazione e 28.000 lavoratori obbligati nei Bau-Btl
– IMI / KGF senza tutele (24.000) quasi tutti ex KGF reimprigionati metà da Stalin e metà da Tito
– Coatti nella O.T. (Todt) (?) frammisti ai volontari, in Italia, Francia e Germania
– Ritardatari dei”bandi Graziani” militari (>2000) e coscritti (>3000) deportati in Italia e poi in Germania o direttamente in Germania, distinti dagli IMI, dai deportati in KZ e dai KGF, considerati di fatto non militari e non civili, non badogliani e non repubblichini
NON AVENTI DIRITTO
Optanti combattenti per il Reich o per la Repubblica Sociale Italiana (42.000), optanti ausiliari (lavoratori militarizzati volontari) al seguito Wehrmacht e Luftwaffe (61.000), lavoratori civili volontari prima e dopo l’8 settembre (diverse decine di migliaia)
Allegati: